Gay & Bisex
Si comincia da piccoli [Pt. 2]
di alchest
12.08.2013 |
25.981 |
7
"E quando cominciò a crescere, si avvicinò a me..."
E' un racconto che ha del vero, ma non verrà detto quali parti lo sono.Era l'estate dei miei 12 anni, ero in spiaggia a Rimini con la mia famiglia e una famiglia di nostri amici. Era Luglio, un clima mite, un sole che non si rendeva pesante e l'acqua pulita e fresca. Un'estate meravigliosa. Io ero a riva a giocare con la loro figlia, Claudia, mia coetanea, che adoravo. Avremmo trascorso tutte le vacanze con loro, come da qualche anno ormai, e così eravamo tutti in piena complicità l'uno con l'altro. Mentre giocavo con Claudia, la vidi un pò assente, così le chiesi cosa avesse: mi parlò di alcuni problemi tra i suoi genitori, che sentiva spesso discutere. A quella età forse si tende a pensare che i nostri genitori siano in crisi per qualsiasi discussione, ma io cercai comunque di confortarla, per quanto ne fossi in grado a quell'età.
La cosa però mi rimase in mente: erano come una seconda famiglia per me e quindi cercai di capire se potessi fare qualcosa. Il pomeriggio andai nel loro alloggio: ne affittavamo due comunicanti e lasciavamo sempre il passaggio libero.
"Ciao, sono Alessio!" dissi entrando dalla loro porta, ma nessuno rispose. Forse stavano dormendo! Entrai quindi in casa, in punta di piedi, dirigendomi verso la camera da letto. Ma nulla. Feci quindi per uscire, ma sentii il rumore della doccia, così andai in bagno. La porta era socchiusa e mi avvicinai per aprirla. "Scusate" dissi sotto voce, ma non mi sentii. Vidi quindi dalla porta del box doccia che c'era Eric, il padre di Claudia. Faceva strani versi, che ora, conoscendo il mondo, riconosco come gemiti di piacere. Si stava masturbando, ma ovviamente a quell'età non avevo la benchè minima idea di cosa stesse facendo. Vedevo solo le sue mani fare su e giù tra le gambe. La porta non lasciava piena visibilità, ma vedevo dei movimenti molto ampi, e il suo pene sembrava molto più grosso di come era il mio. Lo guardai in silenzio: mi misi dietro la porta, socchiudendola di nuovo, e mi appoggiai al muro guardando dritto verso Eric. Vidi i movimenti rallentare e lui appoggiarsi al muro facendo cadere le braccia. Si insaponò ancora, si sciacquò, e chiuse l'acqua. A quel punto ero imbarazzato, non sapevo se far finta di rientrare nella stanza o rimanere lì e aspettare uscisse... Ma se si fosse arrabbiato? Aprì la porta, senza vedermi, uscì dal box e iniziò a canticchiare una canzone. Ma quando mi vide, si interruppe, e un pò shockato mi chiese "Alessio, piccolo, che ci fai qui?" "Scusami Eric, sono entrato chiamandoti ma non mi hai sentito" gli risposi con sguardo basso. "Ah scusami... dimmi tutto!Cercavi Claudia? E' andata in spiaggia con la mamma" "No beh...in realtà... passavo di qui giusto per salutarvi... So che Claudia è in spiaggia" gli dissi, e lui mi sorrise avvicinandosi. "Sei venuto qui sapendo che io fossi solo?" mi chiese, inginocchiandosi di fronte a me. Un uomo altissimo che, seppur in ginocchio, era alto quanto me. Infatti, in lui, erano chiarissimi i segni delle sue origini russe: 1.85m d'altezza, capelli biondi, pelle chiara, mascella quadrata, spalle enormi. Noi in famiglia lo chiamavamo 'Il gigante buono', per simpatia. L'avevo sempre trovato tremendamente affascinante, soprattutto perché ero abituato a vederlo sempre al mare, in quel suo costume a slip aderente. "Sì, sono venuto qui perché volevo chiacchierare un pò con lei, Eric" "Perché ora mi dai del lei, piccolino?" mi chiese con quel suo sorriso angelico; "Perché... ehm...ecco, Eric... Lei mi sta mettendo in imbarazzo...E' così grosso confronto a me..." gli dissi sempre più timidamente. "Ma che carino che sei! - strofinandomi i capelli - non devi essere timido! Dimmi tutto quello di cui avevi bisogno" mi disse, tornando in piedi. Si mise davanti alla specchiera, asciugandosi i capelli con un'altra asciugamano. Non parlai per un pò, ero così preso da quel fisico naturalmente atletico che non riuscivo ad aprire bocca. Così lui mi guardò, come per dire che era lì, pronto ad ascoltarmi. Presi quindi coraggio e gli chiesi "Sai..Oggi in spiaggia ho parlato con Claudia e lei è preoccupata per te e Carla.. Dice che vi sente discutere... " non volevo andare oltre, perché magari non gli piaceva il fatto che io mi intromettessi nelle loro vite.. Ma lui mi rispose con tranquillità e naturalezza "Sai piccolo mio, a volte i grandi litigano..Anche per sciocchezze" nel mentre si tolse l'asciugamano che aveva stretto in vita, rimanendo nudo. Ma continuò a parlare, come se fosse una cosa normalissima. Ma io non ascoltai mezza parola di quello che disse da quel momento in poi, ero talmente preso da quelle parti del corpo che mai avevo visto in una persona adulta, che mi estraniai dal mondo. Il suo pene era moscio e puntava verso il basso, ma era grosso quasi quanto il mio; sul momento rimasi impressionato, ma ora capisco che era probabilmente barzotto dall'orgasmo appena raggiunto. Ne rimasi comunque ipnotizzato e lui girandosi, se ne accorse, così distolsi lo sguardo. Lui cominciò a toccarsi un pò, con molta disinvoltura, strofinandosi la cappella. E quando cominciò a crescere, si avvicinò a me. "Quindi sono cose superficiali, né tu né Claudia dovreste preoccuparvi per questo.. Glielo dirai?" mi disse tornando vicino a me, piegato sulle ginocchia. "Certo, Eric" gli dissi con un sorriso. E lui, di tutta risposta mi disse "Brava la mia bambina" e mi mise due dita sulla bocca, quasi per non farmi dire nulla. Realizzai solo qualche istante successivo che quelle dita erano le due con cui si strofinava la cappella. Erano bagnate, ma non di semplice acqua. Così leccai per assaporarlo e lui ne fu felicissimo. Me le fece leccare bene, asciugandomi poi le labbra con il pollice. Mi sorrise, mi prese per i fianchi e mi alzò, prendendomi in braccio. Non pesavo poco, ma per lui ero un fuscello. Misi le gambe attorno a lui e appoggiai la testa sulla sua spalla, abbracciandolo. Lui mi sussurrò "Va tutto bene.. non devi preoccuparti di nulla" e mi fece leggermente scivolare. Io sentii qualcosa tra le gambe, ma avevo il costume addosso e non realizzai. Mi strinse forte per qualche minuto e io mi feci amabilmente cullare. Poi mi diede un bacio sulla guancia e mi rimise a terra. Io mi ritrovai di fronte a quel suo pene enorme, eretto, che arrivava all'altezza del mio mento. "Ora che è tutto sistemato, puoi andare.. Io riposerò un pò. Ci conto sul fatto che dirai a Claudia che è tutto chiarito! Ma non dire nulla a nessun altro.. Siamo d'accordo?" Mi fece un sorriso e io annuì. "Ciao Eric" gli dissi. Mi avvicinai a lui, lo strinsi piegandomi leggermente. Le mie braccia erano avvolte all'altezza delle sue natiche, la mia faccia appoggiata sul suo pene che schiacciai con la guancia. Lui fece un sospiro tirando in dentro la pancia e mi mise una mano sulla testa. "Mi piaci moltissimo" mi disse.
Stetti lì, stretto a lui, per un pò. Potevo sentire l'odore del suo pene, che pulsava sulla mia guancia. Era più lungo della mia testa e questo mi incuriosiva moltissimo. Mi staccai, allora, per guardarlo. Alzai lo sguardo verso Eric, tra me e lui c'era solo quel pene enorme. Mi sorrise dicendo "Ti stai divertendo?"
"Moltissimo" gli risposi sorridendogli a mia volta. Lui mise due dita sul suo cazzo e me lo appoggiò in viso. "Sei così piccolo.. Dagli un bacio per salutarlo, così poi vai via" E così feci. Lo baciai, più volte, senza capirne il senso, e andai a casa. Lo salutai appena, anche se sorridente, stranito da quel che era successo. Non sapevo come funzionasse il pene maschile di un adulto, sapevo solo che il mio si rizzava quando voleva. O quando vedevo Dennis.Ma in quel momento no.
Ero davvero felice, mi sentivo come se avessi fatto qualcosa che da sempre desideravo.
Non feci parola con nessuno di quel che avvenne, non dissi nemmeno nulla a Claudia su quel che Eric mi suggerì di dirle. Portai quella storia con me, fino al giorno in cui non ne avrei parlato in uno studio, su una poltrona, di fronte ad uno specialista.
Ma questo sarà spiegato nel prossimo racconto, assieme a quello che, grazie a Dennis, scoprii nel mio ultimo anno di scuola media.
Spero che nulla di quello che ho scritto possa nuocere alla moralità di alcuno, ho evitato esplicite situazioni sessuali appositamente. Forse nuocerà alla lunghezza del racconto, ma prometto che il prossimo sarà molto più esplicito, erotico e con nessun peso sulla morale. Grazie a tutti!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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